La perfetta logica industriale di Leo Fender offriva, a chiunque avesse un po’ di pazienza, di modificare o riparare il proprio strumento in pochi minuti.
Quando il Vintage ha cominciato a prendere piede, il mondo si è improvvisamente popolato di furbacchioni. Portavi la chitarra a controllare, uscivi a bere un caffè e tornavi a casa con la chitarra a cui erano state cambiate metà delle parti senza che tu te ne accorgessi.
Inoltre è facile mischiare i pezzi di vari strumenti e crearne uno ex novo dal nulla.
Infine i musicisti ci hanno messo del loro: voglio il manico maple, voglio un humbucker, la voglio Fiesta Red, ecc.
Risultato, trovare una Strato che non abbia subito modifiche nel corso della sua vita, è una rarità.
Tutto ciò per dire che quando mi sono trovato di fronte a questa Stratocaster piuttosto usata, ma assolutamente coerente nella datazione delle parti, nella regolarità delle saldature, nei suoi particolari di essere timbrata S=body adatto per sunburst, SND SHIFT=secondo turno di lavorazione (in un periodo dorato per le chitarre), ES=entered special (lavorazione speciale richiesta da un rivenditore, nel suo peso perfetto (3,353 Kg.), ho subito capito che avrebbe suonato splendidamente e così è stato!